L’utilizzo massiccio di plastica e altri materiali derivati dal petrolio ha contribuito in modo significativo a inquinare e danneggiare l’ambiente. Al giorno d’oggi siamo più consapevoli che mai dei rischi a cui stiamo esponendo il nostro pianeta. Ed è proprio per questo motivo che siamo tutti coinvolti alla ricerca di soluzioni capaci di ridurre il nostro impatto sul riscaldamento climatico.
La gestione della propria casa non fa eccezione a questa regola. Al posto della plastica, altamente inquinante, perché non orientarsi sul bambù? È un materiale naturale con caratteristiche simili, ma che non presenta gli stessi inconvenienti.
Il bambù, una pianta magica
Impiegato tradizionalmente in tutta l’Asia, al contrario di quello che le sue dimensioni e il suo aspetto possano far pensare, il bambù in realtà non è un albero. Infatti, si tratta di una pianta erbacea a crescita rapida e vertiginosa originaria delle aree tropicali, in particolare Cina e Sud-Est asiatico.
La sua coltivazione si sta sviluppando anche in Africa, dove viene considerata come la pianta in grado di combattere la desertificazione permettendo una riforestazione rapida. Il suo fitto reticolo di radici e la forma stretta delle foglie, le quali lasciano passare più acqua piovana rispetto agli alberi, favoriscono l’infiltrazione di acqua nel terreno.

Il bambù è anche una fonte di energia non inquinante, poiché non richiede né irrigazioni né trattamenti con fertilizzanti chimici. Un altro vantaggio del bambù: cattura fino al triplo dell’anidride carbonica rispetto agli alberi a fusto duro, rilasciando il 35% in più di ossigeno.
Tuttavia, il bambù viene classificato come specie invasiva. A causa della capacità di colonizzare rapidamente un determinato territorio con i suoi rizomi, a livello locale alcune di queste specie possono causare danni seri alla biodiversità. Questo rischio ambientale può essere arginato adottando misure per controllarne la crescita. Più precisamente, tramite la realizzazione di trincee o barriere anti-rizoma.
Un utilizzo universale e senza limiti
La flessibilità e la robustezza dei grandi steli cavi e segmentati del bambù ne hanno fatto da sempre un materiale di prima scelta in Asia. Questo vale sia come materia prima da costruzione che per la realizzazione di oggetti di uso quotidiano: ponteggi, pareti, pavimenti, infissi, così come mobili, tappeti e cesti per uso domestico o commerciale. Della pianta vengono sfruttate soprattutto le canne, ma anche il fogliame può essere utile, ad esempio per il rivestimento dei tetti.

È inoltre possibile ricavare tessuti, carta e cartone dal bambù. In fitoterapia è invece consigliato per combattere l’invecchiamento delle articolazioni, per remineralizzare e rigenerare la cartilagine o per irrobustire unghie e capelli fragili.

Nei nostri interni occidentali, il bambù può essere introdotto in ogni angolo della casa: parquet, ripiani, tavolini, sedie e cestini che offrono il calore del legno e il fascino dei materiali naturali.
L’elenco dei prodotti che derivano dal bambù è sbalorditivo e le possibilità sembrano infinite!
Un materiale del futuro per la nostra vita quotidiana
Alcuni ingegneri si sono persino interessati agli scarti del bambù per la produzione di materiali nuovi e innovativi, come la fibra di bambù. Quest’ultimo materiale assomiglia a una plastica rigida, ma senza i danni ecologici che essa provoca. Si ottiene frantumando parti della pianta che normalmente vengono scartate e bruciate. Poi, tali parti vengono combinate con materiali vegetali naturali, come l’amido di mais, che agisce come collante. Il risultato? Un materiale 100% ecologico che si può usare per la realizzazione di cestini e scatole per lo storage. Ma non solo, anche per ottenere servizi da tavola senza alcun rischio per la salute e 100% biodegradabili.


Capace di crescere e adattarsi in quasi tutti i continenti, fatta eccezione per l’Antartide, il bambù possiede tutte le qualità per affermarsi come uno dei materiali del futuro. A condizione che la sua coltivazione venga supervisionata e controllata, ha tutte le qualità per diventare il nuovo oro verde del pianeta.